Era la terza volta che andavo in Giappone ed ero finito a casa di un vecchio mercante di mobili quando il tempo era cambiato improvvisamente scaricando acqua e vento sulla sua casa vicino a Tokyo.
"Voglio tornare al mio albergo. Stasera."
"Non puoi, Signore. Nessuno ti porterà stasera. Con questa pioggia e questo vento nessuno ti accompagnerà".
"E perché mai? La strada è sparita?
"No,Signore".
Scosse il capo e abbozzò un mezzo sorriso. Un altro colpo di vento gettò acqua sulla finestra.
"Non è per le condizioni della strada,è per la Falida".
"Lascia che ti dica. La Falida è la paura,lo spavento,il panico. Una volta che lo sai non lo puoi dimenticare. Ovunque tu sia,se chiudi gli occhi,la Falida si ricompone nei tuoi occhi".
"Circa nove anni fa lungo questa strada che porta in città non c'era alcun lampione. Un mio giovane cugino arrivò alla mia porta sconvolto e ansimante. Mi raccontò tra mille difficoltà di aver visto alla luce di un lampo una donna seduta lungo la strada. Piangeva disperata con il volto tra le ginocchia e la pioggia le batteva sui lunghi capelli neri.
Cercò di parlarle,ma la ragazza continuava a singhiozzare.
"Dimmi che hai,voglio aiutarti".
Lei si alzò in piedi,dando le spalle a mio cugino e non mostrando il volto.
"Parlami,ti prego".
Allora lei si voltò,si passò una mano sul viso. E mio cugino vide che non aveva bocca,non aveva naso,non aveva occhi. Urlò di terrore e scappò via,correndo nel vento,nella pioggia,nel fango. Senza mai voltarsi. Dopo una corsa che sembrò essere infinita vide una luce sulla strada. Un ambulante aveva chiuso il suo banco per ripararsi. Mio cugino gridava la sua disperazione e lui lo apostrofò in maniera brusca.
"Che ti succede,hai bevuto o hanno cercato di picchiarti?”
Mio cugino continuava a gridare di aver visto una donna,di aver visto una cosa orribile.
"Hai visto forse cose così? disse il venditore che ridendo si toccò il volto e al passaggio della sua mano la bocca,il naso,gli occhi sparivano.
La luce,il lume della bancarella si spense.
La Falida è lo spirito della sofferenza, è il male che è di fronte a noi, è il cattivo pensiero.
Guardai il mercante. Volgeva il capo verso la penombra.
"Ma ora l'illuminazione c'è?"
"Con questo tempaccio la luce va e viene e la strada è sempre buia."
Girò la testa verso di me e io rimasi inorridito, il panico mi chiuse la gola e il cuore tentò di uscire dal petto.
Il mercante non aveva bocca,non aveva naso,non aveva occhi.
La luce della sua casa si spense e io chiusi gli occhi,per un secondo e per l'ultima volta.
Da allora non abbasso le palpebre se non per dormire,ma solo quando il sonno vince le mie resistenze fisiche.
Sempre una luce accompagna le mie notti. Colpito dalla Falida.
La Falida è lo spirito della sofferenza, è il male che è di fronte a noi, è il cattivo pensiero.
“Concorso Racconta il tuo mistero 2009”
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Molto bella questa storia, fa venire i brividi.
RispondiEliminaSei iscritto al concorso a presto ti arriveranno gli aggiornamenti sulle fasi successive.
Ciao!
Avrei bisogno di poterti inviare una mail in relazione al concorso, ma non riesco a trovare la tua mail.
RispondiEliminaMi puoi lasciare un messaggio o scrivere a illagodeimisteri@gmail.com ? grazie.
Veramente inquetante.
RispondiEliminaTi segnalo che il racocnto è tra i finalisti del concorso e rinnovo l'invito a contattarmi via mail.
RispondiEliminaCiao
A dire il vero non ho ricevuto nessuna mail, oppure è andata persa.
RispondiEliminaPuoi rimandarla per cortesia?
L'indirizzo è sempre illagodeimisteri@gmail.com
Ciao e grazie.